giovedì 21 giugno 2012

Viva São João!

Salve

scusate il ritardo, ma questo Colibrì mi "suga" le energie e le attenzioni.

Ieri, secondo tradizione, si è concluso il primo "semestre" del Beija-flor con la festina di São João, prima delle due settimane di ferie invernali (più o meno come le feste natalizie italiane. Senza neve però).

Abbiamo fatto alcune foto che secondo me vale la pena di condividere.















Sono molto contento di come si sta sviluppando il progetto: Francisca e Cláudia (rispettivamente direttrice e coordinatrice pedagogica) non si conoscevano. Sapevo di potermi aspettare da loro attenzione ai bambini, entusiasmo e dedicazione. Mi ha piacevolmente sorpreso l'intesa e l'unione che le due (pur profondamente diverse - o forse proprio per questo) hanno maturato immediatamente. Per me sono il vero punto di forza del progetto.

Accanto a loro sta crescendo un'equipe alla quale piace lavorare nel progetto e che si sta integrando con piacere. Ieri dopo la festina dei bambini siamo rimasti a farci un churrasco (carne alla brace) e qualche birra (su questo io da queste parti sono un dilettante!). Il clima era ottimo e i commenti a ruota libera tutti positivi. Questo non può che riflettersi in positivo in ciò che offriamo ai bambini.



Paradossalmente la parte che ci ha dato più problemi è stata la scelta delle insegnanti. Ne abbiamo già cambiate due su quattro e ancora ci sono elementi di insoddisfazione. Ma sapendo bene cosa vogliamo alla fine non ho dubbi che riusciremo a ottenerlo.

Stasera riunione della direttoria (consiglio). Presi uno per uno sono persone generose e disinteressate. Purtroppo i modelli che abbiamo sott'occhio non ci aiutano a costruire un o stile di lavoro comunitario e partecipativo. C'è bisogno di lavorare abbastanza su di noi per comprendere e interiorizzare questo stile. Possiamo farcela e i segnali sono incoraggianti. Sono però cosciente che è la parte più delicata del progetto.

La partita IVA (CNPJ da queste parti) continua a non uscire creandoci vari problemi: non possiamo mettere in regola i dipendenti, non possiamo chiedere una linea telefonica fissa, non possiamo aprire un conto in banca, tutte cose delle quali abbiamo estremo bisogno. Dovrebbe uscire da un momento all'altro, ma ancora non c'è.

Da li possiamo iniziare tutto il processo per regolarizzare i documenti di funzionamento del progetto, le autorizzazioni e le iscrizioni presso gli organi pubblici che dovrebbero, nell'arco di un paio di anni, portarci una parte dei soldi dei quali abbiamo bisogno per sopravvivere e che per ora ci vengono dalla generosità e solidarietà degli amici (italiani).

Ma ci sforziamo di guardare avanti per essere pronti appena le condizioni ci permetteranno di agire: l'altro giorno abbiamo ricevuto la visita di una funzionaria del SESI, una struttura della Confindustria locale, con la quale abbiamo cominciato a valutare le possibili forme di appoggio che potremmo ricevere dal SESI e/o da ditte impegnate nella responsabilità sociale. Lei ha una storia di impegno sociale che ci incoraggia.

Basta, non posso pretendere di raccontare tutto in un post. Oltre al ritardo scusate pure la lunghezza.

A chi poi vuole notizie di prima mano consiglio di fare la posta a Paolo che è appena arrivato in Italia e ci rimarrà un mese. Io invece verrò in settembre.

Un abbraccio affettuoso.

Fate i bravi. Luca

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