martedì 22 novembre 2011

Post mattone (gli eventi mi costringono)

Salve,

dal mio ritorno sono precipitate un sacco di cose all'asilo. Negli ultimi tempi il tasso di conflittualità si era fatto più forte, ma poi, guardando bene, in tutti i conflitti era coinvolta sempre la stessa persona, Dora, figlia di Tia Mira e presidente dell'asilo.

Alla fine, dopo molte volte che ho cercato di stemperare come nel mio stile, ho preso una posizione ferma. Mi stavo convincendo che la radice dei conflitti fosse il desiderio di lei di assumere il controllo dell'asilo da sola, cosa che andava contro non solo tutti i patti iniziali, ma soprattutto con le esigenze di una gestione corretta e efficace. In una lettera ho indicato con chiarezza la necessità di dare un'accellerata al processo di creazione di una gestione comunitaria e ho indicato nella sostituzione di Dora alla guida operativa (non nella presidenza, le due cose per statuto e per legislazione tra l'altro sono incompatibili) uno dei punti chiave del cambiamento, insieme a un nuovo stile di gestione e una maggiore autonomia degli impiegati. Ho concluso la lettera minacciando di disimpegnarmi dall'asilo se non si fosse arrivati al consenso sui punti indicati.

La lettera ha scatenato lo psicodramma. Reazioni deliranti (in senso clinico) e totale chiusura al dialogo da parte sua. Le ho successivamente scritto una lettera con toni diversi invitandola a riflettere sulla impossibilità di gestire un'asilo come lei vorrebbe fare, ma senza risultato.

Quindi, insieme agli altri membri della direttoria abbiamo deciso, con profonda amarezza, di uscire dall'Associazione "Frutos de Mães". Rimarremo fino alla fine dell'anno per garantire gli stipendi degli impiegati e poi ce ne andremo.

Ho passato una ventina di giorni in apatia, come conseguenza della delusione, al punto che mia madre aveva iniziato a preoccuparsi, nonostante le mie rassicurazione che presto sarebbe passato.

Di una cosa sono però contento: il gruppo dei direttori usciti con me, e come me amareggiati, non si è lasciato vincere dalla delusione, anzi proprio Leda, una grande donna, ha proposto che continuassimo l'esperienza dell'asilo per conto nostro, proposta accolta con entusiasmo dagli altri.

Stamani ci siamo riuniti, abbiamo analizzato di nuovo la situazione e ci siamo buttati. Tenteremo una corsa contro il tempo per poter aprire un asilo provvisoriamente nei locali parrocchiali fin da febbraio, in modo di garantire ai bambini ai quali ormai ci siamo affezionati un accompagnamento di livello come siamo stati in grado di dare in questi due anni e come la "Frutos de Mães" non sarà più in grado di dare (spero di sbagliarmi, ma non ci conto: sono già allo sbando; è addirittura sparita di la una mia macchina fotografica che avevo prestato, segnale pessimo).

Sara, un'altra figlia che lavora li, ha scritto alle famiglie dei bambini una bella lettera aperta in nostra difesa dopo che Dora aveva fatto una campagna contro di noi con le famiglie accusandoci di volerci impossessare dell'asilo della madre.

In questa situazione mi sembra ovvio che i soldi che alcuni di voi mi hanno affidato non saranno più impiegati per quell'asilo, ma li riverserò integralmente nel nuovo progetto che sta nascendo, salvo gli stipendi ancora da pagare. Se però qualcuno volesse destinare lo stesso la sua offerta alla "Frutos de Mães" deve solo farsi vivo con me in qualsiasi modo e la sua volontà sarà rispettata.

Per l'inizio della prossima settimana costituiremo l'associazione, abbiamo identificato le figure chiave, presto prenderemo contatto con Conexão Vida (il referente brasiliano di Agata Smeralda, quest'ultima già informata della nuova situazione) per formalizzare la relazione con la nuova entità e avanti.

L'asilo sarà il primo momento di un progetto di accompagnamento fino alla maggiore età che sono sicuro potrà fare la differenza nella vita di quei bambini.

Scusate, oggi niente foto, né barzellette, ne storielline leggere: non è aria. Spero però traspaia la determinazione e la voglia di buttarsi alle spalle tutto questo per continuare il nostro lavoro con i bambini e gli adolescenti che ne hanno tutti i diritti e che, anche questo incentiva, sono molto gratificanti nel loro affetto.

Seguiranno aggiornamenti.

Tanto per non essere proprio totalmente monotematici, ricordo che domenica torna Paolo. Sono curioso di sapere come è andata la vacanza italiana. Se l'emozione tutte le volte che torno in Italia è grande, la prima volta fu quasi esagerata. Immagino che nella pausa estiva (eh già, qui andiamo verso le vacanze estive) inizieremo a diversificare un po' gli ambiti di lavoro. Ormai si può tranquillamente fare.

Un abbraccio.

Fate i bravi. Luca

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